La nave ruotava lentamente e le stelle si muovevano all'unisono, come fissate nel guscio solido della notte; sorgevano e tramontavano, quella era la sola funzione che svolgevano per chi le osservava da lontano.
"Ah Darac! Avanti, parlane, dannazione!" disse seccato Erens. Darac con una scrollata di spalle iniziò.
"la gente parla, discute, ma non è preparata a cambiare opinione e ciò che desidera è solo far cambiare l'opinione altrui. E sa che anche l'interlocutore mira alla setssa cosa.
Questa è una delle ragioni per cui chi discute finisce spesso per arrabbiarsi: allora getta la maschera, e la sua apparente ragionevolezza si rivela per quello che è."
"la maschera, eh? Be', se questo non è cinismo, cos'è?" sbuffò Erens.
"La maschera, sì" disse, con quella che Erens poteva pensare fosse soltanto una traccia d'amarezza nella voce."Io penso che le cose in cui al gente dice di credere siano solo ciò che il suo istinto vuole credere. L'argomento di cui discute viene in secondo piano, per quanto importante o interessante sia. Ecco perchè ognuno cerca di vincere la discussione; per distruggere ciò che il suo istinto vuole distruggere, per dimostrare che dentro lui è sano, per prevalere su chi pensava di fargli dubitare che così non fosse"
"E allora cosa pensi che resti in certe circostanze, 'signor professore', se non indulgere in.. futili discussioni?"
"Essere d'accordo sul fatto che non si è d'accordo" disse lui. "Oppure combattere."
"Combattere?"
Darac si strinse nelle spalle "ci sono altre alternative?"
"Il negoziato"
"Il negoziato è un modo di arrivare a una conclusione, e le sole conclusioni sono le due che ho già detto."
"Cioè, basilarmente, adattarsi al disaccordo o combattere?"
"Se si arriva a questo."
Da "La guerra di Zakalwe"