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Scambio di casse
Tutto ebbe inizio con questo messaggio pubblicitario, in pratica dal comando ci avrebbero inviato una cassa di ottima grappa italiana d'annata per festeggiare il compleanno del Tenente Colonnelo Zago. Il compito di dar da bere agli assetati viene affidato al Maggiore Duriel e al suo copilota il Maggiore Ks. Nel C-130, oltre alle casse di grappa, vengono caricate anche delle scorte mediche da paracadutare nei pressi dell'ospedale; prima di dar inizio all' Operazione Misericordia, il Generale Eschi raccomandava l'equipaggio dell'aereo da carico: "Ragazzi oggi è una bella giornata. Vedete di farla finire così come è iniziata!". Manco per il cazzo!! I due piloti, ora ancora consegnati in caserma, pare abbiano iniziato a litigare in volo scambiando le coordinate delle casse col risultato di paracadutare la grappa all'ospedale e da noi le scorte mediche. Beh da noi non è stato un gran danno: il Capitano Uait ha iniziato a shakerare caipiroske alla fragola e al mercuriocromo o mojito all'etanolo e soluzione salina con decorazione di ortiche di Falluja. Il Capitano Djmitri e il Tenente Dani preferivano destrometorfano e pera, mentre i sergenti maggiori Pietro e Dumedo tiravano di penicillina in polvere. I problemi sono nati quando all'ospedale hanno aperto le casse e hanno trovato solo degli alcolici ... il comando ci ha richiamato all'ordine e ci assegnato la restituzione di quel che rimaneva delle scorte medicinali all'ospedale e di recuperare le nostre bottiglie. Ci ordina quindi di ispezionare anche un negozio di una vecchietta all'angolo tra via Mocckaasord e Vhllhapingul dove pare stiano già spacciando alcune bottiglie di grappa. Mentre i nostri superiori ci assegnano un equipaggiamento leggero, iniziamo a sentire spari sempre più vicini alla nostra base: è un assalto in piena regola. Si perdono allora ben 45 minuti perchè non si sa come vestirsi: il caporale Epok litiga con il Sergente Hawk per l'unico paio di leggings e M-24 disponibili, poi per fortuna dei talebani decidono per la solita mimetica desertica. Nella follia più sfrenata, i più disciplinati sono i soldati Farias e Giulia e la recluta Ser; io decido per un classico sempre di moda e eliminato l'inutile resto con bermuda, infradito, MK-17 con 12 caricatori, 8 granate da fucile, mappa, gps, tappi, radio Sony XDRS40DBPB, occhiali di sicurezza, da vista, maschera antigas con due filtri di ricambio, Ray-Ban, una scatola da 6 di Akuel Nudo e una chemlight blu sul braccio sinistro ... perchè come dice Nico Cereghini: luci accese anche di giorno e prudenza, sempre! Mente i teamleaders, ancora sotto effetto dei farmaci, decidono le squadre, io e il Maggiore Orso ci finiamo il nostro mojito; alla fine pare saremo tre squadre con tre Humvee ciascuna, la mia è composta dal capitano Djmitri, da Farias e Ser e ovviamente da me. Il nostro blindato chiude la fila, Ser al pezzo, Farias dietro, Djmitri alla guida e io accanto che se non vedo la strada sbocco ... durante il tragitto verso il negozio della simpatica vecchietta diverse forze indigene ci sparano contro ... niente male come comitato di benvenuto. Quando riusciamo ad arrivare in prossimità della città siamo già accerchiati da ingenti forzi nemiche, le altre due squadre hano parecchi feriti e pare che solo Giulia e Uait siano illesi e stiano curando gli altri. Nel frattempo Epok e Orso fanno squadra a sè decimando un gran numero di avversari, la mia squadra è ingaggiata da ogni lato ma ci difendiamo bene, tanto che dopo aver messo in sicurezza il perimetro e curato gli altri, continuamo ad avanzare verso il negozio della nonnina. Dopo aver recuperato di lucidità le tre squadre avanzano in sincronia verso il centro città, la resistenza è molto elevata e talvolta i nemici perdono dei pizzini che vengono abiltemente tradotti dal nostro interprete, le notizie sono a dir poco scoinvolgenti: la nostra missione di recupero della grappa è una trappola fatta per ucciderci e rubarci le armi, le scorte di medicinali saranno vendute al mercato nero così come la grappa è stata gia piazzata per l'acquisto di vecchie armi russe. A capo di tutta questa imboscata: quella vecchia, lurida, laida baldracca di una vecchia schifosa, in realtà nota trafficante d'armi e ideatrice di tutta l'operazione. Una volta scoperta la situazione i Tornado Squad sono incavolati più che mai, i nemici vengono decimati con una facilità sconcertante e una volta arrivati nei pressi del locale della vecchiaccia, glielo devestiamo con ogni mezzo. Qui però troviamo altre brutte sorprese: i ribelli hanno gia acquistato delle armi e in attesa del nostro arrivo hanno nascosto le casse nei pressi dell'ospedale. Dopo la devastazione al locale in molti si sono acciuccati con gli alcolici trovati nel negozio, alla fine rimaniamo in 4 in direzione dell'ospedale: io, Dumedo, Djmitri e Farias. Propongo l'uso della forza bruta mediante un M1 Abrams, ma i superiori mi rispondono picche ... dobbiamo così, nell'ordine, attraversare un guado popolato da pesci pallivori, un campo aperto con relativi colpi di mortaio, un rifugio di emergenza di 3 metri quadrati (mai idea della maschera antigas fu più salutare!), tentativo di battere il record mondiale di cagata nelle mutande dal suddetto rifugio all'ospedale (circa altri 150 metri sempre in campo aperto), infine tiro al piccione (dato che ero l'unico con ottica) sotto effetto di intossicazione da medicinali. In effetti da più di un'ora la mia vista era andata a farsi benedire perchè curato dopo un colpo amico, sono poi precipitato da un tetto e dopo le successive cure un altro fuoco amico e l'ennesima siringa mi avevano reso più fatto di una Zerby dei tempi migliori. Comunque dopo aver ripulito alla meglio la zona del ponte si passa al successivo edificio e vado sul terrazzo, qui vengo ferito non gravemente da un ribelle. Sono stanco di punture, ho più buchi io di un fattone così comunico ai miei compagni di squadra di lasciarmi per strada e di continuare verso l'obiettivo. Dall'alto in effetti mi godo di una stupenda vista e noto che Djmitri, Dumedo e Farias, dopo aver lasciato le scorte mediche all'ospedale, si dirigono verso la casa che ci era stata segnalata come sospetta e fanno saltare le casse con le armi. Si ritorna infine in base assetati ma consci di aver svolto un lavoro egregio.
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